Database: EC
 Tipo pubblicazione: AS 100 Analitico di periodico
             Autore: Saccà, Luigi
                     Buccelli, Claudio
             Titolo: La guerra delle ortodossie : esiste un uso etico del placebo nei trial clinici? Luigi Saccà, Claudio Buccelli
               Data: 2003
   Titolo periodico: Janus
              Parte: A.3, n.11 (autunno 2003), p. 41- 50
               Note: Bibliografia, pp.49-50
           Abstract: L'impiego del placebo piuttosto del farmaco attivo già disponibile e di provata efficacia, nel campo della ricerca e sperimentazione di nuovi farmaci, nell'ambito di trial clinici randomizzati a doppio cieco con gruppo di
                     controllo, dovrebbe rispondere a criteri di validità scientifica e accettabilità etica, nel rispetto totale dell'essere umano, della sua salute e dei diritti dell'individuo-paziente, come sancito dalla Dichiarazione di Helsinki.
                     L'assenza di precise linee guida dedicate a tale settore e la compresenza di due ortodossie di pensiero che governano la prassi operativa in tale settore, nonché l'intrecciarsi di vari interessi scientifico/collettivi e la pressione
                     di interessi attuata anche dall'industria del farmaco, si risolvono in differenti prassi operative, talvolta discutibili tanto sul piano scientifico quanto sul piano etico. Questo avviene sopratutto per quanto riguarda l'attuazione
                     di trial clinici nei Paesi in via di sviluppo ove, per esempio, sono realizzati disegni con gruppi di controllo con placebo, anche per patologie quali le infezioni da HIV che già dispongono di trattamenti di relativa efficacia, per
                     quanto logisticamente ed economicamente non accessibili a tali Paesi. Le disposizioni della Word Medical Association (WMA), nella versione Edimburgo 2000 della Dichiarazione di Helsinki, sono state integralmente modificate attraverso
                     una nota all'articolo C.29, nota emessa nel corso dell'anno successivo, a seguito di pressioni della Food and Drug Administration americana e dell'industria del farmaco. Tale nuova nota appare però in contraddizione antitetica
                     rispetto ai principi fondamentali della Dichiarazione stessa, come espressi nell'articolo A.5., che mira ad affermare la prevalenza delle considerazioni legate al benessere dell'individuo rispetto agli interessi della scienza e della
                     società. Gli Autori, sulla base di un'autorevole competenza in materia, articolano il contributo illustrando: i principi, gli obiettivi e le problematiche metodologiche, a livello scientifico, del trial randomizzato a doppio cieco
                     controllato con placebo o con controllo attivo (in questo caso nelle due tipologie: trial di superiorità, trial di non inferiorità); le implicazioni e le ricadute sul piano etico; le indicazioni della WMA e le risposte a livello
                     internazionale; alcune riflessioni miranti a fare chiarezza teorica e operativa, sul piano scientifico ed etico. Sul piano etico gli autori propongono infine una soluzione etica fondata sul concetto, recentemente introdotto nella
                     letteratura bioetica, del subject indifference, da parte del paziente. Solo il paziente della sperimentazione potrebbe validarla sul piano etico, se, assolutamente informato delle finalità e dei rischi della stessa, decidesse di
                     omettere temporaneamente una terapia disponibile con l'assenso all'eventualità del placebo, abdicando ai propri interessi al fine di favorire quelli più vasti della collettività scientifica e della società.
           Soggetto: Medici - Sperimentazione clinica - Trial clinici - Impiego di farmaci placebo - Aspetti bioetici
                     Etica medica - Aspetti bioetici
   Codice di record: E000500005044
             Lingua: ITA italiano
 Master File Number: 013219